Invito


Finalmente mi hai invitato, non avrei mai immaginato che lo avresti fatto di tua spontanea volontà. Sono corso a casa tua senza nessun regalo se non quello originale di portare me stesso come sorpresa e spero che per te sia abbastanza, che anzi, per te sia il regalo più grande che vorresti ricevere così come io voglio ricevere te. Apro la porta e scopro il tuo sorriso, poi i tuoi occhi illuminati (c’è corrente elettrica nel tuo sangue), hai un vestito nero semplice e i tuoi polpacci spiccano quando ti volti per accompagnarmi dentro. Dentro di te. Non c’è tempo di venire a convenevoli, mentre stai per prendere qualcosa da bere ti afferro per i fianchi con le mie mani forti e ti respiro sul collo baciandoti, il mio ventre è su di te, vedo che ti giri e sorridi e mi guardi negli occhi. E’ in questo istante capisco che sei sempre stata mia e non c’è mai stato modo di dircelo, dovevamo parlarci con i nostri corpi. Sento che avverti la mia erezione e il tuo respiro si fa più affannoso, apri la bocca e ti chini piano sul divano e il tavolino che ti trovi di fronte, io ti stringo sempre di più da dietro e le mie mani infuriano sul tuo corpo come se fossero impazzite. Fuori scende della pioggia che va a sbattere sulla finestra, c’è grigiore in questi giorni, l’unica cosa rossa è la tua bocca e le tue guance che si stanno infiammando. Non resisto, inizio a sfilarti i vestiti DEVO sentire la tua pelle, DEVO sentirti come sei dentro. Siamo nudi e ti scivolo all’interno con il membro durissimo, ti sento perfettamente, siamo due macchine che adesso funzionano alla perfezione, il tuo ansimare inizia a diventare quasi un grido, stai gemendo di piacere mentre ti prendo e ti faccio mia. Hai l’odore di terra ed erba bagnata. Adesso voglio scendere piano e muovermi su di te anche con la bocca e la lingua. Potrebbe non finire mai. Chiudi gli occhi di piacere e apri la bocca, la tua pelle si infiamma. Ti sto domando. […]

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